Cose che mi piace fare ma che altri fanno meglio di me – This Life's so Giada n. 0
Come conosci una persona? Per quello che farà bene o per quello che le piace fare?
Non è importante capire chi fa meglio cosa e perché. Non esiste davvero una scala di chi è più bravo, o brava. Esisti tu e come ti percepisci. Un giorno ti ho visto fare la cosa che ti fa stare più bene nel mondo e, solo in quel momento, ho capito quanto bene la facessi.
Scrivere. Alcuni libri, alcuni testi di canzoni, alcune sceneggiature, alcune frasi fatte anche solo di tre parole possono prendere la mia essenza interiore — le mie budella, e farla a pezzettini. Le cose scritte bene mi fanno sentire umiliata, spogliata di ogni mia personalità e arresa. Alcune nel mentre, altre dopo averle finite, rimangono lì, incastrate fra le costole. Forse è questo l’effetto che vorrei ottenere quando penso alla scrittura. Perché le cose scritte bene colpiscono la persona e la mettono di fronte ad una verità. In un non-luogo dove non è possibile andare oltre.
Andare a cavallo. Non c’è niente che possa farmi sentire più lucida e libera, anche se forse “in pace” è l’espressione più adatta. Si fa con il corpo e coi pensieri, è un dono che potrei osservare per sempre. Un mattino ti accorgi che è la cosa più elegante e semplice che potresti fare, descrivere un movimento con le intenzioni.
Fare sesso. Dimmi che mi vuoi, che mi hai sognata e che non riesci a smettere di pensare al mio corpo. Dimmi che vorresti farmi male, perché fa male pensare di volermi e non avermi, ma sai anche aspettarmi. Hai un talento naturale e non hai bisogno di tutte quelle scuse mediocri per fare sesso con me. Vorrei sapere come dare uno schiaffo senza lasciare il livido, sapertelo insegnare e tu saper ascoltare. Le carezze fanno sempre un po’ più male.
Essere fidanzata. Forse un giorno capiremo perché la nostra storia è finita. L’avresti mai detto che sarebbe finita così? Lo sapremo e sarà chiaro come una secchiata di acqua ghiaccia in faccia che arriva all’improvviso. Non sarà necessario spiegarlo a parole, sapremo solo che doveva andare così. Se un giorno mi vedrai insicura prendimi per mano. Se un giorno andrai più veloce di me prendimi per mano. Non ritornerò mai come mi hai trovata.
Cantare. Ai concerti anche quando non so tutte le parole canto sempre tutto fino a farmi pungere la gola. Con le cuffie nelle orecchie, se solo potessi farlo in luoghi pubblici, davanti anche a chi non mi ha mai sentita parlare. La voce di chi non sa chi sei ma che diventa subito riconoscibile. A volte piango.
Fare conversazione. Cosa rimane delle parole che diciamo? Hai mai ascoltato le conversazioni degli altri? Siamo tutti uguali, forse normali. Qualche giorno fa ho incontrato un amico che non vedevo da un po’, è sempre bello avere qualcosa da dire anche quando non ci si vede mai. Eppure non è scontato. Hai mai scritto un dialogo tra due persone? Prima di tutto devi sapere chi parla con chi e quello che non si dice, spesso, è molto più importante.
Esistono momenti in cui non mi sento capace. Per quanto sia completamente normale sentirsi così non è facile agire di conseguenza. Ma è davvero l’incapacità la cosa da cui voglio fuggire?
Via dei matti, numero zero.
Questa è la Numero Zero della mia newsletter. Ho pensato che sarebbe carino trasportarmi nella posta di chi è interessatə a leggermi davvero. Non so ancora che forme prenderà, intanto grazie di essere qui.
Se mi conosci saprai che mi piace fare tante cose, ma non tutte mi riescono bene. Forse come questa cosa qui, che vedo fare meglio a così tante persone che mi chiedo perché dovrei farla anche io.
Ma ricordo solo dopo quanto in realtà ci siano alcune cose che si fanno solo per il gusto di farle. Perché ci fanno stare bene.
Esisto io e come mi percepisco e non sarà mai uguale all’idea che tu hai di me. Idea che per costruirla mi ci è voluto del tempo, tempo per farti credere che sono esattamente così e non il contrario. Assolutamente non il contrario.
Giada pensava che fosse l’unica al mondo a chiamarsi così, finché un giorno ha incontrato una bambina che si chiamava come lei. La cosa buffa è che indossavano lo stesso completo, maglietta e pantaloncini. Fu divertente, ma anche molto doloroso.
Ha il sole in Bilancia, l’ascendente in Scorpione e la luna in Aquario. Disegna illustrazioni erotiche, scrive di sessualità per il blog di un brand di sex toys e a ottobre 2022 uscirà una graphic novel sceneggiata da lei e disegnata da Giulia Pex.